DOVE ABITIAMO ? 

Pennabilli, il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, l’Alta Valmarecchia, il Montefeltro.

Difficile dare una definizione ad una terra che per geografia e storia non può essere descritta con una sola parola.

Abitiamo un luogo che è sempre stato un punto di confine, e dunque, di incontro. 






Un valico nell’Appennino, un punto di partenza delle transumanze, a due passi da dove finisce la via Flaminia e inizia la via Emilia, strategico nella viabilità medioevale, conteso tra le Signorie del Rinascimento e cruciale nell’Italia della Liberazione.

Una terra dove la neve arriva con i venti di Bora dell’Adriatico e la pioggia con il Libeccio. Scontrandosi sul monte Fumaiolo, da vita al Tevere, al Savio - e li vicino, al Marecchia - che per i geografi è il confine tra l’Italia settentrionale e l’Italia centrale.  

Un paesaggio che alterna le linee dolci della argille caotiche varicolori con le grandi punte spigolose dei calcari, giunti navigando dall’antico Oceano Ligure e che oggi incastonano la piazza del paese tra Rupe e Roccione e che costellano l’orrizzonte di massi e castelli, nascondigli di eremiti, prodigiose costruzioni, montagne sacre, cime dove costruire città ideali.

Sarà per questo che qui gli anziani scrivono poesie e conservano la biodiversità, che un festival di arti performative porta ogni anno tonnellate di felicità, che una mostra dell’antiquariato ci ricorda quanto è importante la bellezza, che ben 6 musei in un centro storico strabordano di cose preziose, che le monache agostiniane del convento di Sant’Antonio ti accolgono con intelligenza e creatività.

Che qui decise di fermarsi Tonino Guerra, che il Dalai Lama piantò un gelso. 

Sarà per tutto questo che Chiocciola la casa del nomade ha trovato terreno fertile dove seminare, dove sperimentare, dove crescere e dove coltivare il cambiamento.